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Psicologia dello sport: l’energia

Schermata 1Il terzo fattore della S.F.E.R.A.®, come abbiamo visto negli articoli precedenti è l’Energia. L’energia subisce direttamente l’influenza del fattore precedente: i punti di Forza. Ma cosa include questo fattore? L’energia è quella che tutti noi conosciamo, il vigore, la carica, la forza. Tuttavia è importante fare una distinzione: il fattore energia non è espresso al massimo quando l’atleta è carichissimo ed esplode di dinamismo, bensì lo è quando l’energia che possiede è correttamente bilanciata e sfruttata nella maniera più consapevole ed equilibrata.

Perché? Perché l’atleta non solo potrebbe sentirsi stanco, affaticato e passivo, ma potrebbe anche essere esageratamente carico, e questo è il gradino che precede l’aggressività, il nervosismo e quindi il mancato controllo dei propri sentimenti emozioni, azioni e reazioni. L’atleta, per il troppo vigore può perdere il controllo e mandare a monte tutti i suoi sforzi per un eccessivo nervosismo. Pertanto questo fattore è al massimo quando l’energia è equilibrata. Quando il fattore energia gioca insieme all’atleta, egli si sente comodo a proprio agio, pieno di risorse. Oltre al giusto equilibrio tra troppa energia e poca energia, è necessario che lo sportivo impari a dosarla, cioè ad usarne il giusto quantitativo nei momenti adeguati, cioè a non dissiparla quando non ce n’è necessità e conservarla quando invece lo sforzo richiesto è maggiore. Ma come avviene lo spreco?

Basso livello di energia: Lo spreco di energia più classico è quando la persona cerca di controllare ciò che non è sotto la sua diretta influenza, facciamo un esempio: arrabbiarsi tanto per il vento o la pioggia e passare ore a pensarci e lamentarsi ci farà sprecare inutile energia, questa energia va convertita in adattamento, cosa posso fare io per adattarmi a questi agenti atmosferici? Lamentarsi tutto il giorno, o essere eccessivamente apprensivi per ogni situazione e pensare ore e ore ai problemi ci ridurrà a un sacco vuoto. Saremo stanchi anche se avremo dormito un sufficiente numero di ore, saremo stremati anche se avremo bevuto il caffè, impariamo a spendere energia per ciò che possiamo realmente cambiare.

Eccessiva quantità di energia: Per quanto riguarda invece la troppa energia, cioè il nervosismo e l’aggressività, è allo stesso modo importante imparare a controllarla. Il nervosismo può essere dovuto alla troppa o alla poca energia, che si manifesta con un picco di energia utilizzato in un lasso breve di tempo. La soluzione da studiare con l’atleta per questo problema, è cercare di abituarlo ed insegnarli a convertire l’energia usata per protestare, arrabbiarsi, agitarsi in energia che sia utile al suo compito. Anziché discutere con l’arbitro, pensa all’azione successiva, conserva la carica per uno scatto, per un’intercettazione della palla, è possibile allenarsi a farlo con diverse tecniche di visualizzazione.

Il giusto equilibrio energetico subisce inoltre l’influenza del tipo di alimentazione e stile di vita, quindi per la corretta regolazione è importante che l’atleta abbini ad un corretto intervento psicologico , una pianificazione dell’alimentazione adeguata alle sue necessità ed allo stesso tempo una corretta programmazione delle ore di sonno. Ciò che influenza la qualità del sonno è sempre legato alla questione del controllare il controllabile, infatti andare a dormire con pensieri e preoccupazioni riguardo cose che non possiamo modificare ci impedirà un corretto riposo, pertanto è necessario che la persona impari a sganciarsi alcune zavorre che si porta dietro, a togliere dalla sua vita ciò che non lo soddisfa o che è inutile.

Per quanto riguarda il sonno si va a intersecare anche il fattore che affronterò successivamente, il ritmo. Infatti questi due fattori hanno alcuni aspetti comuni: i tempi di recupero all’interno degli allenamenti e tra gli allenamenti stessi, e le pause che dividono le fasi competitive nelle gare a più riprese; infatti molte discipline prevedono competizioni suddivise durante la giornata con pause di diverse ore tra una prestazione e l’altra. Il corretto utilizzo di energia consentirà all’atleta di riposare adeguatamente durante le pause e di utilizzare invece al meglio le proprie risorse durante la fase competitiva, senza ritrovarsi a metà giornata già completamente esaurito, ma approfondirò questo discorso nei prossimi articoli.

Il lavoro sull’energia è molto importante, e può essere utile anche agli allenatori che magari se la prendono con i propri atleti perché usciti dal lavoro sono stanchissimi e non hanno più energie da dedicare loro, per questo è importante che anche essi mettano sotto esame il proprio livello di energia. Vi siete mai chiesti cosa vi ruba realmente energia e cosa potete eliminare per recuperare un pò di carica? Pensateci, ne rimarrete piacevolmente sorpresi!