Quando i bambini sono cronicamente ansiosi, anche i genitori più ben disposti possono cadere in un ciclo negativo e, non volendo soffrire il proprio bambino, in realtà ne esacerbano la loro ansia. Questo “loop” negativo viene messo in moto quando i genitori, anticipando le paure del bimbo, cercano di proteggerlo e lo tengono sotto la classica “campana di vetro”. Confrontandoci con alcuni psicologi e prendendo spunto dall’ articolo realizzato dalla dottoressa Claudia De Masi, psicologa e psicoterapeuta specializzata a Roma in terapia breve strategica, vedi https://www.claudiademasi.com/psicologa-ansia-roma , abbiamo stilato una serie di indicazioni utili ai genitori per aiutare i propri figli a sfuggire al ciclo di ansia.
L’obiettivo non è eliminare l’ansia, ma aiutare un bambino a gestirla
Nessuno di noi vuole vedere un bimbo infelice, ma il modo migliore per aiutarlo ad affrontare gli stati d’ansia non è cercare di rimuovere gli stress che la innescano. Dobbiamo aiutarli a imparare a tollerare la loro ansia e la loro funzione nel miglior modo possibile, anche quando sono ansiosi. E come sottoprodotto di ciò, l’ansia diminuirà o diminuirà nel tempo.
Non evitare le cose solo perché rendono un bambino ansioso.
Aiutare i bambini a evitare le cose di cui hanno paura li farà sentire meglio a breve termine, ma rafforzerò l’ansia a lungo termine. Se un bambino in una situazione di disagio si arrabbia, inizia a piangere, non perchè vuole manipolare la situazione ma solo perché è così che si sente, e i suoi genitori lo portano fuori di lì, o rimuovono la cosa di cui ha paura, ha imparato quel meccanismo di “copying” e quel ciclo ha il potenziale per ripetersi.
Esprimere aspettative positive ma realistiche.
Non puoi dire a un bambino che le sue paure sono stupide o non hanno modo di esistere, che non fallirà il compito in classe, che si divertirà a giocare a pallone o che un altro bambino non lo prenderà in giro. Puoi però esprimere la sicurezza che lui starà comunque bene, che sarà in grado di gestire la situazione e che, mentre affronta le sue paure, il livello di ansia diminuirà nel tempo. Questo gli darà la fiducia che le aspettative sono realistiche e che non tu non gli chiederai di fare qualcosa che non può gestire.
Rispetta i suoi sentimenti, ma non responsabilizzarlo troppo
È importante capire che la convalida non sempre significa accordo. Quindi, se un bambino è terrorizzato all’idea di andare dal dottore non sminuire le sue paure, ma non amplificarle. Vuoi ascoltare ed essere empatico come genitore? Aiutalo a capire perchè è in ansia e incoraggialo a sentire di poter affrontare le sue paure. Il messaggio che vuoi inviare è: “So che sei spaventato, e va bene, e sono qui, e ti aiuterò a superare questo“.
Non porre domande importanti
Incoraggia il tuo bambino a parlare dei suoi sentimenti, ma cerca di non porre domande importanti: “Sei preoccupato per il compito in classe? Sei preoccupato per la partita? Per evitare di alimentare il ciclo di ansia, basta porre domande aperte:” Come ti senti per il compito in classe di domani? ”
Non rinforzare le paure del bambino.
A volte il tono della voce che usi genera ansia. Facciamo finta che un bambino ha avuto un’esperienza negativa con un cane. La prossima volta che lui si troverà vicino ad un cane, potresti essere preoccupata di come reagirà. Il tuo corpo o la tua voce potrbbe involontariamente inviare un messaggio che indica preoccupazione ed ansia, e ciò lo genera nel piccolo.
Incoraggia tuo figlio a tollerare la sua ansia
Fai sapere al tuo bambino che apprezzi il lavoro necessario che sta facendo per tollerare la sua ansia. E ‘davvero incoraggiante impegnarsi nella vita e lasciare che l’ansia prenda la sua curva naturale. La chiamiamo la “curva dell’abitudine”, che in modo naturale cadrà nel tempo. Potrebbe non scendere a zero, potrebbe non cadere rapidamente quanto vorresti, ma è così che superiamo le nostre paure.
Parla delle sue paure poco prima che accadano
Se un bambino è nervoso perchè sta andando dal medico , non avviare una discussione a riguardo due ore prima della partenza; è probabile che tu riesca a far sì che tuo figlio sia più tranquillo se ne parli poco prima della partenza
Pensa a cosa fare con il bambino
A volte aiuta a parlare di cosa succederebbe se la paura si avverasse, come avrebbe potuta gestirla? Un bambino che è ansioso di separarsi dai suoi genitori potrebbe preoccuparsi di cosa succederebbe se non venissero a prenderlo. Parlane con lui. Se tua madre non venisse a prenderti alla fine degli allenamenti di calcioo, cosa faresti? “Beh, direi all’allenatore che mia madre non è qui.” E cosa pensi che farebbe l’allenatore? “Beh, chiamerebbe mia madre. O la aspetterebbe con me“. Per alcuni bambini, avere un piano può ridurre l’ansia e l’incertezza in modo sano ed efficace.