La vitamina B1 è il precursore del coenzima tiamina pirofosfato (TPP). Queste sono le reazioni a cui partecipa la TPP
ENZIMA REAZIONE
Piruvato deidrogenasi Piruvato ‘ Acetil CoA
a – chetoglutarato deidrogenasi a – chetoglutarato ‘ Succinil CoA
Transchetolasi Frammenti bicarboniosi da un chetoso ad un aldoso
L’ assorbimento della vitamina B1 è sia passivo che attivo a
livello del tenue. Il pool corporeo di vitamina B1 varia da 30 a 100 mg ma non esistono scorte: questa quantità viene continuamente reintegrata con la dieta. La vitamina B1 è sensibile alla bollitura e all’innalzamento del pH (è quindi sconsigliato l’uso del bicarbonato per lavare i legumi), stabile a pH intorno a 5. E’ una vitamina molto idrosolubile e viene escreta con le urine nei suoi prodotti di idrolisi ed ossidazione.
CARENZA
La carenza di vitamina B1 è molto comune in tutte le forme di malnutrizione (specialmente nei paesi poveri) e a causa di un aumentato fabbisogno. La deficienza di tiamina causa una malattia chiamata beriberi che è stata e continua ad essere un serio problema per le popolazioni dell’estremo oriente in quanto il riso, il loro cibo principale, ha un basso contenuto in tiamina. Il deficit di vitamina B1 viene parzialmente prevenuto se il riso integrale viene bagnato in acqua prima della brillatura: in questo modo parte della tiamina presente nella buccia filtra nel chicco di riso. E’ una malattia questa caratterizzata da sintomi neurologici e cardiaci. Il danno al sistema nervoso periferico si esprime con dolori agli arti, debolezza della muscolatura e alterata sensibilità della pelle. Il cuore può essere ingrossato e la sua portata ridotta.
Per la vitamina B1 non sono state evidenziate forme di tossicità. FONTI ALIMENTARI
Le migliori sorgenti alimentari per la vitamina B1 sono: carne di maiale magra, legumi, lievito.
CURIOSITA’
I polifenoli, sostanze molto presenti in tè e caffè, sono degli antitiaminici termostabili. Lo stesso discorso vale per Ca2+ e Mg2+ i quali fanno precipitare la tiamina in presenza di tannino. La vitamina C e altri riducenti invece prevengono l’azione antitiaminica dei polifenoli.