Per i praticanti di sollevamento peso e di body building è fondamentale mantenere un buon livello di creatina, questo perché sia il culturismo che la pesistica sono discipline anaerobiche: richiedono un notevole sforzo fisico concentrato in un breve arco di tempo e non prevedono la presenza di ossigeno a livello dei tessuti muscolari.
E’ proprio in fase di anaerobiosi che entra in gioco la creatina associata a gruppi fosforici, questa infatti interviene quando l’organismo ha bisogno di grosse quantità di energia in modo immediato. L’immediatezza e la grossa potenza fornita dalla fosfocreatina agiscono a discapito della resistenza, infatti si è potuto dimostrare che la durata dell’eccellente performance è direttamente proporzionale alla quantità di creatina presente nei muscoli e con il diminuire del livello di fosfocreatina viene a mancare anche lo sprint energetico.
Oltre il body building e il sollevamento pesi, anche gli atleti e i ciclisti impegnati in corse brevi e di velocità come i 20 o i 100 metri o il salto in lungo, hanno bisogno di un grosso apporto di fosfocreatina.
Durante le corse come i 100 metri, una volta dissipata la prima riserva di fosfocreatina, il corridore percepisce un forte senso di affaticamento, ma i tempi di ripristino sono davvero rapidi, infatti dopo poco tempo la creatina viene rifosforilata per tamponare nuovamente le maggiori richieste di energia, così da permettere ancora un nuovo scatto. In sostanza, il compito della foscocreatina, anche detto fosfageno, è quello di portare il gruppo fosfato all’ADP, il prodotto di questa reazione sarà una molecola di ATP (la molecola energetica per eccellenza, di immediato impiego) e Creatina libera, non più associata al gruppo fosfato. Dopo questa reazione, la creatina presente ancora nel muscolo è già pronta per iniziare un nuovo ciclo (essere associata nuovamente al fosforo per dare insieme vita ad una nuova molecola di ATP).
Purtroppo la creatina non è perenne, e quotidianamente circa l’1,5% di creatina è trasformato in creatinina, un prodotto non più utilizzabile che è espulso mediante l’urina. Per questo motivo, l’esame della creatinina nelle urine, è considerato un indicatore delle funzionalità renali.